L’Antica Pieve di S.Pietro domina maestosa la splendida vallata sottostante. Monumento etereo nel cielo della Carnia. Si erge come faro, guida per i viandanti distratti dalla frenesia, dalla confusione dei sentimenti: amore, odio, felicità, tristezza, peccato e virtù. Un cammino obbligato, quindi, lasciarsi alle spalle la vallata, spogliarsi della confusione e di ciò che è superfluo, per risalire la via che conduce a S.Pietro, e provare quel silenzio, quella pace, quella tranquillità, quella serenità che pervade lo spirito e il cuore nel percorrere il viottolo che porta alla Polse di Côugnes. Un fiore sbocciato tra le montagne della Carnia. In quei terreni semi abbandonati, tra rovi e sterpaglie, fiorisce, negli anni Novanta, una stella alpina: La Polse di Côugnes. Una grande opera ma soprattutto un grande sogno, un grande progetto che ha fatto innamorare carnici, friulani, bergamaschi, persone da tutta Italia. Persone lontane geograficamente ma vicine nello spirito, nei valori e nei principi capaci di smuovere montagne e creare grandi cose.
Un sogno che con grandi fatiche e grandi sacrifici ha gradualmente preso forma. Si costruisce il primo lotto (recupero dell’ex stalla in “reception”) poi il secondo (l’orto botanico con il laboratorio botanico-artistico adiacente, e il piccolo eremo); e infine, il terzo lotto (la costruzione della Biblioteca, Cappella ecumenica, Specola). Tante le persone che “hanno messo cuore e mani” nel progettare, costruire, abbellire, completare La Polse di Côugnes. Oggi il sogno è stato realizzato. La Polse di Côugnes si identifica come Fondazione, costituita da un Consiglio d’Amministrazione e un Comitato d’Animazione. Dieci sono i gruppi che, quali bratee nivee, rendono significativa questa stella alpina. Sono volontari che, sotto la guida del Presidente della Fondazione Dott. Giordano Cracina, con passione e responsabilità, danno vita al caleidoscopio di eventi e attività che animano il centro: incontri, gemellaggi, convegni, giornate di festa, mostre di pittura, corsi di formazione, campi scout, visite guidate, serate osservative, conferenze e molto altro. Un cammino che non è stato una passeggiata. Un progetto impegnativo, reso possibile dalle donazioni e dal volontariato di molti benefattori e dall’instancabile tenacia dei volontari, determinati a mantenere in vita e a proteggere il loro sogno, un sogno fatto di valori. Quei valori così importanti che oggi sembrano persi, sopiti: l’amore, la solidarietà, la fatica, il sacrificio. Ma il motore di tutto è la carità alimentata dalla fede e dalla preghiera, poiché tutti riconoscono che questo è un dono di Dio, ma la cui opera ormai realizzata è posta sotto la custodia di Maria, la madre di Dio, richiamata dalla sua immagine che troneggia sopra il tiglio soprastante.